Scopri come PRP, cellule staminali e nuove frontiere
possono cambiare l’approccio alle terapie conservative.
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L’artrosi è una delle patologie articolari più comuni e debilitanti, che colpisce attualmente 4 milioni di persone in Italia. Si tratta di una malattia degenerativa che porta alla progressiva usura della cartilagine articolare, causando dolore, rigidità e limitazione dei movimenti.
Fino a pochi anni fa, le opzioni terapeutiche erano limitate principalmente alla gestione del dolore con farmaci o alla chirurgia protesica nei casi più avanzati. Tuttavia, oggi le terapie biologiche offrono nuove speranze ai pazienti, con trattamenti rigenerativi che mirano a riparare i tessuti danneggiati piuttosto che semplicemente alleviare i sintomi.
Tra le soluzioni più promettenti troviamo il Plasma Ricco di Piastrine (PRP), le Cellule Staminali e le infiltrazioni di Acido Ialuronico, che permettono di rallentare la progressione della malattia e migliorare la qualità della vita dei pazienti. Ma come funzionano queste terapie? Quali benefici portano?
Se soffri di artrosi e vuoi scoprire quale trattamento è più adatto a te, prenota una visita con me: valuteremo insieme la soluzione migliore per il tuo caso specifico.
Terapie Biologiche per l’Artrosi
Le terapie biologiche sono una svolta nel trattamento dell’artrosi: sfruttano le potenzialità rigenerative del nostro stesso organismo per contrastare il deterioramento della cartilagine articolare. Vediamo nel dettaglio le principali opzioni disponibili in ortobiologia.
Plasma Ricco di Piastrine (PRP)
Il PRP (Plasma Ricco di Piastrine) è una terapia innovativa che sfrutta le capacità rigenerative del sangue del paziente. Si preleva un campione di sangue, lo si centrifuga per separare le piastrine e i fattori di crescita, e infine si inietta il concentrato piastrinico direttamente nell’articolazione danneggiata.
Le piastrine liberano sostanze bioattive che stimolano la riparazione dei tessuti, riducendo l’infiammazione e favorendo la rigenerazione cartilaginea.
Dal punto di vista del paziente, il trattamento è minimamente invasivo e generalmente ben tollerato. Il fastidio durante l’infiltrazione è paragonabile a quello di una normale iniezione e, nella maggior parte dei casi, non richiede anestesia.
I benefici non sono immediati, ma si manifestano progressivamente nelle settimane successive alla terapia, con una riduzione del dolore e un miglioramento della funzionalità articolare. Il PRP è particolarmente efficace nei pazienti con artrosi lieve o moderata, mentre nei casi più avanzati è necessario ricorrere alla chirurgia protesica.
Cellule Staminali
Le Cellule Staminali Mesenchimali hanno la straordinaria capacità di trasformarsi in diversi tipi di tessuti, inclusi i condrociti, le cellule responsabili della produzione della cartilagine.
Possono essere prelevate dal midollo osseo o dal tessuto adiposo del paziente, iniettate nell’articolazione malata per favorire la rigenerazione cartilaginea.
Il trattamento con cellule staminali è più complesso rispetto al PRP, richiedendo una procedura di estrazione che può comportare un certo grado di invasività. Tuttavia, i benefici possono essere significativi: diversi studi hanno dimostrato che le cellule staminali possono rallentare la progressione dell’artrosi e migliorare la funzionalità articolare anche nei casi più avanzati.
Acido Ialuronico
L’Acido Ialuronico è una sostanza naturalmente presente nel liquido sinoviale, che svolge un ruolo fondamentale nella lubrificazione e protezione delle articolazioni. Con l’invecchiamento e l’usura articolare, la concentrazione di acido ialuronico diminuisce, contribuendo alla rigidità e al dolore caratteristici dell’artrosi.
Le infiltrazioni di acido ialuronico, conosciute anche come viscosupplementazione, servono proprio a ripristinare questa funzione protettiva.
Le infiltrazioni sono rapide, ben tollerate e possono fornire sollievo dai sintomi per diversi mesi. Sono un’opzione efficace per ridurre il dolore e migliorare la qualità della vita nei pazienti con artrosi lieve o moderata.

Altre Frontiere della Terapia Biologica
Attualmente, gli studi si concentrano sull’uso di scaffold bioattivi, strutture tridimensionali che fungono da impalcatura per le cellule staminali, favorendone l’attecchimento e la crescita all’interno dell’articolazione danneggiata.
Inoltre, i fattori di crescita, proteine specializzate che stimolano la proliferazione e la differenziazione delle cellule staminali in condrociti, stanno dimostrando di migliorare significativamente la rigenerazione della cartilagine. Un’altra innovazione è rappresentata dall’uso combinato di cellule mesenchimali e PRP per massimizzare la risposta rigenerativa.
Un’innovazione particolarmente promettente riguarda gli esosomi derivati da cellule staminali, minuscole vescicole che contengono proteine e RNA con proprietà rigenerative, in grado di stimolare la riparazione senza necessità di impiantare direttamente le cellule staminali.
L’uso di queste nanotecnologie potrebbe rendere i trattamenti meno invasivi e più efficaci nel rallentare la progressione dell’artrosi.
Biomateriali e Stampanti 3D
Le nuove tecnologie di bioingegneria stanno sviluppando cartilagini sintetiche personalizzate grazie all’impiego di idrogel biocompatibili stampati in 3D. Questi materiali mimano la struttura e la funzionalità della cartilagine naturale, permettendo un’integrazione ottimale con il tessuto ospite. Alcuni studi stanno sperimentando l’uso di cellule del paziente integrate all’interno di questi biomateriali per ottenere una cartilagine completamente rigenerata.
Quando ricorrere a terapie biologiche e quando alla chirurgia
protesica
Le terapie biologiche sono indicate principalmente per i pazienti con artrosi lieve o moderata, che presentano dolore e limitazione funzionale ma non hanno ancora raggiunto uno stadio avanzato della malattia.
Nei casi più gravi, quando la cartilagine è ormai completamente consumata e le articolazioni risultano gravemente compromesse, l’unica soluzione efficace può essere la chirurgia protesica.
La decisione tra terapie conservative e chirurgia deve essere presa valutando attentamente la gravità della malattia, l’età del paziente, lo stile di vita e le aspettative di recupero.
Conclusioni
Le terapie biologiche sono un’opzione sempre più valida per il trattamento dell’artrosi, in quanto consentono di migliorare la qualità della vita e ritardare o evitare la chirurgia.
Se soffri di dolore articolare e vuoi scoprire se queste soluzioni sono adatte a te, prenota una visita con me.