Robot e chirurgia, le nuove frontiere della protesica di ginocchio

Le tecnologie al servizio della chirurgia ortopedica sono sempre più sviluppate e innovative. Nell’ambito della protesica di ginocchio, un utilizzo sempre maggiore della robotica ha lo scopo di diminuire i rischi di errore umano accompagnando inoltre il chirurgo nella pianificazione degli interventi. Vediamo più nel dettaglio di che cosa si tratta.

La robotica in chirurgia

Al giorno d’oggi, tutti gli ambiti della nostra vita sono sempre più immersi nella tecnologia. Non si tratta di una cosa negativa: se messa al servizio delle persone e utilizzata con intelligenza, la tecnologia può migliorare molti aspetti del nostro vivere quotidiano e assisterci nei lavori più disparati. In ambito chirurgico, l’ultimo gradino delle innovazioni tecnologiche è rappresentato dalla robotica

La storia della chirurgia robotica ha inizio alla fine degli anni cinquanta del novecento con un progetto del Pentagono finalizzato al tentativo di eseguire interventi di microchirurgia su pazienti che si trovavano in situazioni belliche a centinaia di chilometri di distanza dal chirurgo. Per motivi tecnici questo progetto naufragò, ma rappresenta tuttora la pietra miliare di questa nuova strada nel campo della chirurgia. 

Il primo robot chirurgico nacque a metà degli anni ottanta ed eseguiva biopsie neurochirurgiche. Da quel momento sono stati sviluppati numerosi altri sistemi il più noto dei quali è il robot Da Vinci, ampiamente utilizzato in urologia, ma anche in ginecologia, chirurgia cardiotoracica e chirurgia generale.

In campo ortopedico da diversi anni alcune aziende hanno investito capitali importanti nello sviluppo di tecnologie robotiche utili ad assistere la mano del chirurgo in sala operatoria con un ruolo decisivo anche nelle fasi di pianificazione dell’intervento.

Protesi di ginocchio con tecnologia robotica

L’ambito in cui viene oggi maggiormente utilizzato il robot in ortopedia riguarda la chirurgia protesica di ginocchio. Questi tipi di intervento, sebbene sempre più sicuri, rappresentano ancora uno di quei campi in cui rimane una percentuale di insoddisfazione da parte dei pazienti – minore, ma presente – che stiamo cercando di ridurre sempre di più. Anche per questo motivo il robot rappresenta un aiuto importante per due aspetti fondamentali: la precisione del gesto chirurgico e la pianificazione personalizzata dell’impianto. Entrando più nel dettaglio, il sistema robotico ci consente di:

  • effettuare tagli ossei precisi al millimetro, diminuendo la possibilità di errore umano e asportando la minor quantità di osso necessaria in modo da preservare il più possibile il bone stock;
  • pianificare l’intervento nei dettagli, compiendo valutazioni precise sullo stato dei tessuti molli periarticolari in modo da consentire l’impianto di una protesi personalizzata al massimo;
  • posizionare l’impianto con estrema precisione durante l’intervento.

Come si svolge l’intervento con il robot?

Come vi ho spiegato qui sopra, il robot si utilizza sia in fase di pianificazione dell’intervento sia direttamente in sala operatoria. Il primo passo è rappresentato dalle indagini radiografiche: si effettua una rx del ginocchio in carico (cioè eseguita in piedi) o meglio una TAC attraverso la quale il sistema robotico può elaborare un modello 3D dell’articolazione. Il modello è estremamente utile al chirurgo per valutare le azioni da eseguire in sala operatoria compresa l’eventuale correzione dell’asse articolare, il ripristino della corretta emirima e della cinematica articolare nativa.

Durante l’intervento si posizionano dei sensori sulla gamba del paziente grazie ai quali un software elabora i dati in tempo reale accompagnando il chirurgo in ogni singolo gesto e fornendogli informazioni altrimenti non rilevabili dall’occhio umano. Nel momento in cui vengono effettuate le resezioni ossee il robot consente di asportare solo la porzione ossea minima necessaria e di posizionare la protesi nella maniera più opportuna. In questo modo si massimizza la possibilità di percepire da parte del paziente il ginocchio come “proprio” anche dopo l’intervento.

Vantaggi e svantaggi

Prima di passare alle conclusioni è importante sottolineare un aspetto fondamentale della chirurgia robotica: il robot non si sostituisce in alcun modo al chirurgo. Possiamo dire che questa tecnologia rappresenta un assistente virtuale, estremamente accurato e preciso, al servizio dell’ortopedico, la cui esperienza nel campo della protesica di ginocchio resta fondamentale per la buona riuscita dell’intervento. Vediamo ora pro e contro di questa tecnologia. Tra i vantaggi:

  • massima precisione nel posizionamento dell’impianto
  • minori perdite ematiche rispetto a un intervento tradizionale
  • tempi di degenza ridotti
  • dolore post operatorio ridotto
  • sensazione di un ginocchio nativo
  • riabilitazione più rapida ed efficace.

Gli svantaggi sono la durata dell’operazione, che di norma è un po’ più lunga rispetto a un intervento tradizionale, costi più elevati e il posizionamento transosseo (quindi traumatico) dei sensori, non necessari con le tecniche tradizionali.