Chirurgia protesica

Ginocchio

Protesi di ginocchio mininvasiva

La terapia chirurgica per l’artrosi al ginocchio con tecnica di chirurgia mininvasiva preserva le strutture anatomiche, accelerando così il recupero delle normali attività e riducendo sensibilmente il dolore postoperatorio.

Protesi monocompartimentale

 La monocompartimentale di ginocchio è una protesi altamente mininvasiva che, con una minima incisione, va a sostituire un singolo compartimento del ginocchio sia esso mediale che laterale, garantendo il mantenimento di circa il 90% del ginocchio nativo con notevoli benefici. 

Il dolore è minimo e il recupero post operatorio molto veloce con la maggior parte dei pazienti che abbandona le stampelle a 10-15 giorni dall’intervento e ritorna a svolgere sport a basso e medio impatto.

Monocompartimentale + ricostruzione del crociato

Nei soggetti giovani e sportivi con un’artrosi monocompartimentale associata a lesione del legamento crociato (la cui presenza è necessaria per il buon funzionamento dell’impianto) è possibile eseguire un intervento di protesi monocompartimentale associata a ricostruzione del legamento crociato. 

In questo caso si evita una protesizzazione totale del ginocchio che andrebbe a stravolgere il naturale funzionamento del ginocchio fisiologico e limitare il ritorno allo sport. 

Questo tipo di approccio, inoltre, permette di risparmiare notevole tessuto osseo che può risultare necessario in un eventuale intervento di revisione a distanza di anni.

Monocompartimentale + protesi femororotulea

Il coinvolgimento artrosico della rotula in associazione all’artrosi di uno dei due compartimenti, mediale o laterale, del ginocchio è stata sempre considerata, dalla maggior parte dei chirurghi, una controindicazione all’esecuzione della protesi monocompartimentale a vantaggio di una protesi totale di ginocchio.

Ma perché non eseguire una protesi monocompartimentale associata ad una protesizzazione della femororotulea?

  Questo impianto è indicato nei pazienti con un’artrosi femororotulea spesso in esiti di una displasia trocleare associata ad un ginocchio varo (ginocchia a O) o valgo (ginocchia a X). 

La correzione dell’asse dell’arto tramite la protesi monocompartimentale garantisce il corretto funzionamento della protesi femororotulea; in più il rivestimento dei compartimenti danneggiati consente l’eliminazione del dolore artrosico. 

Queste due protesi lavorano quindi sinergicamente risultando perfette per il paziente giovane sportivo che vuole evitare una protesi totale.

La bimono

 In pazienti giovani e sportivi con un’artrosi mediale e laterale del ginocchio, ma la presenza di un legamento crociato ancora valido, si può eseguire un intervento di protesi monocompartimentale mediale e laterale simultaneo. 

In questo modo si vanno a sostituire tutti i compartimenti danneggiati del ginocchio, conservando però la biomeccanica e la propriocettività del ginocchio normale, diversamente da una protesi totale. Si ha la sensazione quindi di avere sempre il “proprio ginocchio” come se non si fosse mai stati operati, evitando la fastidiosa sensazione di corpo estraneo che si può avere con la protesizzazione totale.  

Anche in questo caso si ha il vantaggio di eseguire un intervento di revisione a distanza di anni con una protesi totale di primo impianto con notevoli benefici sui risultati clinici e funzionali, nonché sulla soddisfazione del paziente.

PROTESI TOTALE DI GINOCCHIO

Quando le condizioni del paziente sono tali da rendere necessario sostituire l’intero complesso articolare, si utilizzano protesi dette bicompartimentali e tricompartimentali o, più comunemente, protesi totali.

La protesi totale va a sostituire tutto il ginocchio rivedendone completamente il funzionamento e il “feeling” che il paziente ha della propria articolazione. Viene dunque destinata ai casi di artrosi grave dove non trova spazio la protesi monocompartimentale. 

Con la tecnica mininvasiva il paziente ha comunque degli ottimi risultati e in alcuni casi torna a praticare attività sportiva a basso impatto come nuoto, ciclismo, sci e in alcuni casi tennis.

PROTESI FEMORO-ROTULEA ISOLATA

In alcuni pazienti la patologia artrosica relativa al ginocchio colpisce esclusivamente la rotula e/o la troclea femorale, cioè quella porzione del femore a contatto con la rotula che con essa costituisce l’articolazione femoro-rotulea.

Si tratta più che altro di pazienti che hanno subito negli anni precedenti una frattura di rotula, una lesione pregressa del legamento crociato posteriore, pazienti che soffrono di una condizione chiamata displasia femoro-rotulea e/o instabilità rotulea. In queste situazioni si arriva spesso ad una usura precoce della cartilagine e quindi all’artrosi. Nel caso in cui vi sia una mancata risposta alle terapie conservative esiste la possibilità di andare a protesizzare questo compartimento evitando una protesi totale del ginocchio. 

La protesi femoro-rotulea isolata consente quindi di risolvere la sintomatologia dolorosa, di rispristinare il corretto tracking femororotuleo mantenendo allo stesso tempo intatta la quasi totalità dell’articolazione del ginocchio.

In più non essendo una protesi in carico consente in recupero rapidissimo nel post intervento con pochissimo dolore e la possibilità di dimissione al domicilio pochi giorni dopo l’operazione.

Protesi di ginocchio

Consigli e informazioni per il paziente