One day surgery, quando il giorno dopo l’intervento si torna già a casa

Sottoporsi a un intervento chirurgico ed essere già a casa il giorno successivo oggi è realtà! Per gli interventi di impianto di protesi infatti, in casi specifici e ben selezionati, esistono protocolli ideati appositamente per venire incontro alle esigenze di pazienti che desiderano tornare a casa al più presto compiendo i primi passi della riabilitazione al proprio domicilio. Vediamo nel dettaglio se e quando questo protocollo è applicabile.

Pazienti giovani, protocolli ad hoc

Una vita sportiva sempre più intensa, traumi e richieste funzionali sempre più elevate hanno fatto sì che, negli ultimi anni, pazienti relativamente giovani abbiano sviluppato un’artrosi non responsiva ai trattamenti conservativi. Grazie al sempre più largo utilizzo di protesi parziali e tecniche mininvasive è possibile impiantare anche a questa categoria di pazienti, giovani sportivi, protesi articolari. I materiali oggi utilizzati, tra l’altro, sono sempre più longevi, fattore che ci consente di consigliare con ulteriore serenità l’impianto anche in età relativamente giovane.

Pazienti giovani, in buona forma fisica e in ottimo stato di salute generale sono i candidati ideali per quello che definiamo il protocollo “one day surgery”, un approccio che, grazie alla collaborazione tra diverse discipline mediche, ingegneristiche e informatiche, consente il ritorno a casa già il giorno successivo all’intervento. I vantaggi risiedono nella possibilità di svolgere tutta la convalescenza in ambiente familiare con risvolti positivi anche dal punto di vista psicologico. 

Come funziona il protocollo “one day surgery”?

La chirurgia protesica in regime di “one day surgery” – ovvero che prevede le dimissioni dal reparto già il giorno successivo all’intervento – rappresenta una grande opportunità per i pazienti e per le strutture sanitarie, ma soltanto per casi ben selezionati. Il paziente ha un ruolo centrale nella scelta di questo percorso perché dev’essere ben motivato e deve poter contare sull’aiuto di un caregiver al proprio domicilio ovvero di una persona disponibile a prestare il proprio aiuto per assistere il paziente, aiutandolo nelle attività di recupero in sinergia con il team chirurgico durante il periodo post operatorio.

La sinergia tra paziente, caregiver e team chirurgico è la chiave per la buona riuscita dell’intervento: a supporto di questo ci viene in aiuto la telemedicina, quella disciplina che consente un contatto diretto e continuo tra medico e paziente grazie a strumenti informatici sempre più sofisticati. Attraverso una semplice app scaricabile da qualsiasi smartphone, l’iter post operatorio è monitorabile in tempo reale dall’equipe chirurgica mentre il paziente può comunicare in qualsiasi momento con il proprio medico per richiedere assistenza o consigli sulla gestione del post operatorio. L’app è inoltre utilizzata attivamente nella raccolta dei dati del paziente, compresa ad esempio la frequenza cardiaca durante lo svolgimento degli esercizi di riabilitazione. Si può comprendere come sia necessaria quindi un’ampia disponibilità alla collaborazione da parte di tutti i soggetti coinvolti. 

Un percorso adatto a tutti gli interventi?

Il protocollo “one day surgery” è utilizzato da me nella maggior parte dei casi per l’impianto di protesi monocompartimentali di ginocchio. Questo tipo di intervento è molto meno invasivo rispetto a quello di protesi totale perché consente un maggior rispetto dei tessuti molli con incisione cutanea ridotta e perdite ematiche contenute. 

In questi ultimi tempi sono stati eseguiti dei tentativi di protocollo “one day surgery” anche per le protesi d’anca. Anche in questo caso è necessario che la tecnica chirurgica prescelta sia minimamente invasiva come ad esempio la via anteriore diretta che consente la conservazione dei muscoli e dei tendini e provoca perdite ematiche contenute con recupero più rapido soprattutto nei primissimi giorni.

Quale che sia l’intervento eseguito, in fase di dimissioni dall’ospedale vengono date al paziente tutte le istruzioni necessarie riguardo a

  • farmaci da assumere (analgesici e antitromboembolici)
  • protocollo riabilitativo 
  • gestione della ferita.

Dal giorno successivo all’intervento un fisioterapista seguirà il paziente fin dalle prime mobilizzazioni. E’ fondamentale infine il coinvolgimento attivo da parte del medico di Medicina Generale che deve poter assistere il paziente per qualsiasi esigenza (la sua disponibilità va verificata in fase di pianificazione dell’intervento) sempre in sinergia con il tutto il team chirurgico e fisioterapico.