Negli ultimi anni, la combinazione di protesi monocompartimentali e ricostruzione del legamento crociato anteriore è diventata un’opzione terapeutica sempre più popolare per pazienti con lesioni del legamento crociato anteriore e osteoartrosi del compartimento mediale del ginocchio.
Queste condizioni spesso colpiscono giovani attivi che desiderano mantenere uno stile di vita dinamico nonostante i danni al ginocchio. La decisione di combinare queste due procedure nasce dall’esigenza di trattare sia la degenerazione articolare, che causa dolore, sia l’instabilità dovuta alla lesione del LCA.
Ma quali sono l’efficacia e la sicurezza di questa combinazione chirurgica? Approfondiamo la conoscenza dell’intervento di sostituzione protesica con protesi monocompartimentale e ricostruzione del legamento crociato anteriore.
Diagnosi e valutazione clinica
Prima di procedere con l’intervento, bisogna effettuare la diagnosi e la valutazione clinica del ginocchio. Gli esami clinici comprendono test di lassità per valutare l’insufficienza del LCA, mentre la diagnosi viene spesso confermata tramite risonanza magnetica (RM) oppure radiografia. Queste consentono di verificare il modello osteoartritico, valutare l’allineamento degli arti inferiori, e in alcuni casi, confermare l’integrità degli altri compartimenti articolari e la riducibilità della deformità in varo.
Di solito, chi si sottopone a questo tipo di intervento, combinando protesi e ricostruzione del legamento crociato, è giovane e attivo, con diagnosi di lesione primaria del LCA e concomitante OA sintomatica del compartimento mediale. I sintomi principali riportati sono di solito dolore al compartimento mediale e instabilità del ginocchio, con un’instabilità predominante nei casi di OA meno avanzata.
Come funziona la procedura chirurgica
L’operazione combinata di protesi monocompartimentali e ricostruzione del legamento crociato anteriore è una procedura complessa che richiede precisione e una sequenza ben definita di passaggi chirurgici. Il più delle volte si procede con una artroscopia preliminare del ginocchio per confermare la diagnosi e l’indicazione alla procedura combinata. Una volta confermata, la procedura di ricostruzione del crociato viene generalmente eseguita prima dell’impianto della protesi, anche se la sequenza può variare.
Si procede poi con la perforazione del tunnel femorale: la tecnica transtibiale è la più comune, ma alcuni chirurghi preferiscono la tecnica out-in o l’uso del portale anteromediale. Per semplificare:
Tecnica Transtibiale:
Il tunnel femorale viene creato attraverso il tunnel tibiale già perforato. È semplice e consolidata, ma può limitare la precisione del posizionamento, risultando in una ricostruzione meno anatomica.
Tecnica Out-In:
Il tunnel femorale è creato dall’esterno del femore verso l’interno. Permette un posizionamento più preciso e anatomico del tunnel, ma è più complessa e richiede un’incisione supplementare.
Tecnica con Portale Anteromediale:
Si usa un portale artroscopico anteromediale per perforare direttamente il tunnel femorale. Offre un maggiore controllo sul posizionamento rispetto alla tecnica transtibiale e non richiede incisioni esterne come la out-in.
L’innesto per la ricostruzione del LCA, generalmente un autoinnesto dei muscoli posteriori della coscia, viene fissato al femore e alla tibia con diversi metodi, tra cui viti di interferenza e dispositivi.
Diversi studi dimostrano che la combinazione di protesi monocompartimentali e ricostruzione del legamento crociato offre vantaggi significativi rispetto alle alternative, come la sostituzione totale del ginocchio o l’osteotomia. La procedura combinata preserva maggiormente il patrimonio osseo e permette un recupero più rapido, con migliori risultati funzionali a lungo termine. Tuttavia, la complessità della tecnica richiede un’accurata pianificazione preoperatoria e un’alta competenza chirurgica.
Quali risultati si ottengono con la procedura combinata?
I risultati postoperatori dimostrano miglioramenti significativi nella funzionalità e nella stabilità del ginocchio. Il punteggio KSS (Knee Society Score), che misura la funzionalità e il dolore del ginocchio, migliora significativamente. Allo stesso modo, il range di movimento del ginocchio è migliore, con una correlazione positiva tra la pendenza posteriore della componente tibiale. Questo dimostra che l’intervento non solo riduce il dolore e migliora la stabilità, ma consente anche un recupero funzionale efficace.
Gli studi evidenziano inoltre che la procedura è generalmente sicura, con un tasso di revisione relativamente basso e un’alta sopravvivenza dell’impianto a lungo termine. Le complicazioni, quando presenti, includono la progressione dell’osteoartrite nel compartimento laterale e la necessità di revisione, ma questi casi rimangono l’eccezione piuttosto che la norma.
Conclusioni
Come abbiamo potuto constatare, la combinazione di protesi monocompartimentali e ricostruzione del legamento crociato anteriore rappresenta un’opzione efficace e sicura per pazienti selezionati con lesione del LCA e OA mediale. La procedura offre una buona stabilità del ginocchio, allevia il dolore e migliora la funzionalità articolare, rendendola una scelta preferibile rispetto ad altre opzioni chirurgiche per i pazienti giovani e attivi. Tuttavia, è essenziale selezionare attentamente i pazienti, poiché non tutti sono candidati ideali per questa combinazione chirurgica.
In particolare, i pazienti con degenerazione articolare avanzata o instabilità cronica del LCA potrebbero trarre maggior beneficio da una sostituzione totale del ginocchio.
L’esito positivo di questa procedura dipende in gran parte dall’esperienza del chirurgo e dalla corretta esecuzione della tecnica. Gli studi continuano a supportare l’efficacia di questa combinazione, con tassi di sopravvivenza dell’impianto a lungo termine che raggiungono il 100% in alcuni casi.