Chirurgia ortopedica e nuove tecnologie: la realtà aumentata

Medicina e chirurgia sono discipline che sempre più spesso si interfacciano con le nuove tecnologie al fine di migliorare la precisione nelle diagnosi, assistere il chirurgo in sala operatoria, ridurre le tempistiche e migliorare l’accuratezza di alcuni trattamenti. Tra le tecnologie più innovative, la realtà aumentata sta avendo applicazioni sempre più interessanti in sala operatoria da qualche tempo anche in ambito ortopedico. Vediamolo insieme.

Che cos’è la realtà aumentata?

Quando parliamo di realtà aumentata ci riferiamo a una tecnologia che si propone di mettere in relazione con efficacia realtà e mondo virtuale. Si tratta di qualcosa di già ampiamente diffuso nelle nostre vite quotidiane, ne sono un esempio i filtri utilizzati nelle più comuni applicazioni social come ad esempio Instagram o i programmi di simulazione che inseriscono arredi virtuali in un ambiente reale, molto utilizzati nell’ambito del design di interni.

Ma quali sono le possibili applicazioni in chirurgia? In quest’ambito la realtà aumentata si propone di risolvere tre problematiche fondamentali che il chirurgo si trova ad affrontare in sala operatoria: 

  • la necessità di tenere d’occhio i parametri vitali del paziente senza distogliere lo sguardo per controllare i monitor
  • la necessità di intuire con la maggior precisione possibile l’anatomia interna del paziente prima di effettuare i tagli ossei in chirurgia protesica
  • verificare l’esattezza dei tagli ossei

Come per la chirurgia robotica, anche in questo caso i progressi sono stati ottenuti tramite la collaborazione di diverse discipline – medicina, ingegneria, informatica – che sono state in grado di creare un programma che si serve di uno speciale visore attraverso il quale il chirurgo può avere costantemente sott’occhio tutte le informazioni di cui ha bisogno. Ma non finisce qui: il programma è estremamente accurato anche nel pianificare l’intervento nel dettaglio, guidando la mano del chirurgo una volta in sala operatoria.

Realtà aumentata e chirurgia

I campi in cui ad oggi la realtà aumentata ha trovato la sua maggiore applicazione sono la chirurgia maxillofacciale, la neurochirurgia e la chirurgia ortopedica. Si tratta di esperienze molto recenti se si pensa che il primo intervento in assoluto eseguito con la tecnologia della realtà aumentata si è svolto agli inizi del 2020 e si trattava di un intervento di chirurgia maxillofacciale effettuato proprio in Italia. Il nostro paese è sempre in prima linea per quanto riguarda le innovazioni tecnologiche e questa è un grande fortuna per noi chirurghi che abbiamo la possibilità di fare esperienza diretta fin da subito delle innovazioni più interessanti.

Come si svolge l’intervento?

La tecnologia della realtà aumentata mira a inserire elementi virtuali nell’ambiente reale. Il chirurgo – che in fase preoperatoria ha utilizzato il programma fornendogli tutti i dati necessari per elaborare un piano operatorio il più possibile adeguato alle necessità del paziente – in sala operatoria indossa uno speciale visore (quelli di ultima generazione sono appena più grandi dei comuni occhiali da vista) attraverso il quale sarà in grado di vedere, non solo la realtà che lo circonda, ma anche tutti i dati utili per effettuare l’intervento. Oltre a fornire in tempo reale i parametri vitali del paziente nel campo visivo del chirurgo, la tecnologia offre la possibilità di sovrapporre al paziente reale una rappresentazione virtuale della sua anatomia interna, fornendo una guida sicura per effettuare i tagli, e permette di vedere e seguire i piani operativi proiettati sul visore riducendo al minimo il rischio di errori. 

I vantaggi

Nell’ambito della chirurgia ortopedica, la realtà aumentata ha trovato la maggiore applicazione nelle procedure di impianto di protesi, specie per quanto riguarda le grandi articolazioni come anca e ginocchio. I principali vantaggi riscontrati fino ad ora (che possono solamente aumentare visto il potenziale di questa tecnologia) sono:

  • pianificazione dell’intervento più precisa e accurata
  • maggior concentrazione da parte del chirurgo (non è necessario distogliere lo sguardo dal corpo del paziente durante l’intervento)
  • minori possibilità di errore umano (il sistema fornisce una guida sicura per effettuare i tagli e il posizionamento della protesi).

Come detto, quella della realtà aumentata è una tecnologia nuova e ancora tutta da esplorare. È ragionevole pensare che le potenzialità non ancora utilizzate siano numerose e che presto i suoi campi di applicazione possano allargarsi anche ad altri ambiti chirurgici con grandi vantaggi sia per i chirurghi che per i pazienti.