Infiltrazioni di acido ialuronico: un aiuto per combattere il dolore articolare

Il dolore articolare non è per forza sinonimo di ricorso alla chirurgia. Quando il dolore è dovuto all’artrosi in fase iniziale o moderata, numerose possono essere le strategie di cura utili a contrastare la sintomatologia e a restituire una buona funzionalità alle articolazioni. Tra queste rientra senza dubbio la terapia infiltrativa. In questo articolo parleremo delle infiltrazioni di acido ialuronico allo scopo di fare un po’ di chiarezza e aiutare i miei pazienti a orientarsi nel vasto mondo dei trattamenti e tra i diversi prodotti disponibili sul mercato.

A cosa è dovuto il dolore articolare?

Il dolore alle articolazioni può avere diverse cause non sempre riconducibili a una patologia. Avremo sperimentato più volte nella nostra vita un dolore che compare magari all’improvviso e che si risolve spontaneamente senza la necessità di mettere in atto alcuna terapia. Più di frequente però, il dolore articolare è lo specchio di una patologia a carico dell’articolazione stessa, del tessuto osseo o delle parti molli circostanti. Tra le condizioni più comuni non dovute a traumi annoveriamo artriti reumatiche, borsiti, tendiniti e, caso più diffuso, artrosi.

Malattia degenerativa dovuta al consumo della cartilagine articolare, l’artrosi è causa di dolore perché viene a mancare l’effetto “cuscinetto” che consente un buon scivolamento delle superfici articolari causando addirittura nei casi più gravi l’attrito osso contro osso. Prima di arrivare a sostituire con impianti artificiali le componenti articolari perché troppo danneggiate, alcuni trattamenti come le infiltrazioni di acido ialuronico, sono di grande supporto in quanto aiutano a lubrificare l’articolazione rendendo il movimento meno doloroso.

Acido ialuronico, una molecola dai mille utilizzi

Di acido ialuronico si sente parlare sempre più spesso perché le sue potenzialità spaziano nei più svariati settori, dall’ortopedia alla medicina estetica. Si tratta di una molecola formata dal ripetersi di lunghe sequenze di due tipi di zuccheri semplici la cui caratteristica principale è la viscosità. Sostanza prodotta naturalmente dall’organismo per idratare e proteggere i tessuti può essere anche assunta in diverse forme: dalle creme alle iniezioni alle infiltrazioni intrarticolari. Il trattamento infiltrativo con questa sostanza viene detto viscosupplementazione. 

I diversi tipi di acido ialuronico e le infiltrazioni ecoguidate

Iniziamo col dire che le infiltrazioni di acido ialuronico per il trattamento dell’artrosi vanno eseguite su un’articolazione non in stato infiammatorio acuto per evitare che la presenza di alcuni enzimi ne vanifichi l’effetto. 

Gli acidi ialuronici si differenziano in base al peso molecolare che può essere:

  • alto 
  • medio
  • basso.

Un peso molecolare più alto corrisponde a una maggiore viscosità mentre più il peso molecolare si abbassa più il prodotto risulta liquido. Alto peso non significa necessariamente un prodotto migliore, semplicemente l’effetto sarà più persistente, anche se risulterà più difficile da infiltrare, mentre un acido più liquido è più semplice da iniettare ma ha un’efficacia più limitata nel tempo.

Altra caratteristica fondamentale è l’elasticità dell’acido ialuronico. Più l’acido è elastico maggiore sarà l’effetto di ammortizzazione dei microtraumi subiti dall’articolazione. Questa caratteristica risulta fondamentale soprattutto in soggetti che vogliono ritornare alla loro attività sportiva sia a livello amatoriale sia a livello professionistico.

Per essere davvero efficace un’infiltrazione deve essere il meglio possibile localizzata nella zona da trattare. Per ottenere la massima precisione ed efficacia si fa uso delle cosiddette infiltrazioni ecoguidate dove la mano del chirurgo è accompagnata dalle immagini ecografiche in modo da raggiungere con la massima precisione l’articolazione. Tutte le articolazioni possono essere trattate con infiltrazioni ecoguidate, ma quelle che ne beneficiano maggiormente sono le più profonde, più difficili da raggiungere e in alcuni casi vicine a strutture che al contrario potrebbero essere danneggiate con l’inserimento dell’ago. 

L’articolazione su cui principalmente vengono eseguite infiltrazioni ecoguidate è l’anca. In questo caso l’ecografo permette di raggiungere l’articolazione coxofemorale visualizzandola direttamente e aiuta a evitare i vasi e i nervi profondi che circondano l’articolazione.

Infiltrazioni sì o no?

In linea generale le infiltrazioni di acido ialuronico a livello delle articolazioni colpite da artrosi in fase iniziale o moderata sono un buon trattamento. Offrono un aiuto concreto e abbastanza rapido e sono causa di effetti avversi (la maggior parte lievi e transitori) in una piccolissima percentuale di pazienti. Sono da considerarsi un buon aiuto anche nei pazienti giovani e sportivi, persino allo scopo di ritardare l’usura cartilaginea nel tempo. In casi di artrosi in fase avanzata l’unico trattamento davvero risolutivo rimane sempre la chirurgia protesica.